Lussino e' l'isola piu' grande di tutto l'arcipelago e abbonda di tanti isolotti piu' o meno distanti con flora e fauna interessanti e degni di qualche gita. Tanti sono raggiungibili anche da natanti piu' lenti.

Isolata dal mondo sulla sua isola lontana, la popolazione locale ha conservato la sua originalita e particolarita. Quanto piu profonda sara la vostra conoscenza dei sansegani, tanto piu palesi vi appariranno le leggi che governavano la vita di quasi 2000 abitanti di una volta. Non dovreste percio lasciarvi sorprendere dal fatto che nel passato dell'isola, fin dove arrivano la memoria e le testimonianze scritte, c'e stato un solo fatto di sangue, e anche questo solo perché i due avversari – "armati" di arnesi agricoli – non riuscivano a passare l'uno accanto all'altro sullo stretto sentiero scavato nella sabbia.

Il paese e sorto intorno all'abbazia benedettina di S. Nicola, costruita nel XI secolo.
La religiosita degli abitanti e il loro profondo legame con la Chiesa sono ancora visibili nella vita di tutti i giorni. Affrontando continuamente la fugacita della vita umana, gli isolani hanno sviluppato una sensibilita particolare rispetto alla morte e ai propri defunti.

Non si puo dire che di Sansego si sa cosi poco perché non e mai stata esplorata.
Negli anni Cinquanta, i vari aspetti della vita dell'isola sono stati studiati da ricercatori di varie specializzazioni: geologi, filologi, medici, storici e altri. I risultati delle loro
ricerche sono confluiti in una grande monografia pubblicata dall'Accademia Croata delle Scienze e delle Arti. Tuttavia, i ricercatori non hanno trovato risposte a molte delle loro domande. Una delle domande senza risposta e quella dell'origine del costume caratteristico di Sansego. Sono senz'altro presenti le influenze mediterranee, ma gli indumenti tradizionali degli isolani sono cosi singolari, cosi sansegani, che non sono paragonabili a nessun altro costume tradizionale del Mediterraneo.

Dalla parte opposta di Valun, lungo l´anelo dell´altopiano, incastonata su di uno sperone di roccia, sta Lubenizze resistendo coraggiosamente alla furia dei venti e delle tempeste che vorrebbero espugnarla.

I Romani non per niente la chiamarono Hibernicia (invernale), facendone una rocca fortificata imprendibile per quei tempi col suo strapiombo di 378 metri sul mare e a oriente un muro di difesa con due porte. La prima impressione é di trovarsi sul ponte di comando di una nave saldamente ancorata fuori dal tempo. Le case sono munite, avolte, di feritoie o addirittura dell´obló di qualche vecchio battello.

Sullo spiazzo, all´entrata dell´abitato, si erge il campanile con sottostante una loggetta adibita a locale di ristoro e accanto la chiesetta di S. Antonio. Nel paese troviamo la chiesa parrocchiale della B. V. Maria, un tempo capitolo di canonici. Basta affacciarsi al parapetto del piazzale e ci sembrerá di aver preso il volo come i gabbiani che volteggiano sotto di noi sul ricamo cangiante del mare.

fonte tzg-cres.hr